Il concetto elaborato per lo studio della Via Crucis consiste in quindici opere pittoriche di dimensione 40x40 cm raffiguranti l'immagine astratta della crocifissione.
I singoli quadri sono realizzati con materiali che riaffermano il recente dire artistico dell'autore: cenere, asfalto, lamiera ossidata, chiodi vecchi, filo di ferro spinato, ceralacca rossa. Ognuno di questi materiali assume un alto significato umano. Il filo spinato è l'emblema delle tragedie e delle difficoltà quotidiane della nostra società, la ceralacca rossa simboleggia invece le ferite di Cristo. Sono stati utilizzati oggetti e materiali semplici e umili, portati all'estremo della loro parabola utilitaristica, che l'autore raccoglie e conserva minuziosamente per poi trasformarli, nella sua trasposizione artistica, in linguaggio simbolico.
Ogni formella, racchiusa in una cornice di legno di castagno, è simile eppure diversa da tutte le altre e il significato della progressione del percorso di Gesù Cristo è dato dall'inserimento di un motivo lineare in rilievo davanti all'opera pittorica. La lettura delle 15 stazioni è facilitata infatti - oltre che dal numero progressivo in cifre romane applicato sulla parte superiore del quadro - dalla croce in metallo posizionata e frammentata in maniera sempre diversa. Questo, nel linguaggio dei segni tanto caro all'artista, esprime pertanto i diversi momenti della Passione quali, fra gli altri, l'incontro di Gesù con sua madre, le tre cadute, la crocifissione, la deposizione nel sepolcro e infine la risurrezione.
La collocazione della Via Crucis è particolare e per nulla scontata. In forma raggruppata, nell'ordine progressivo dal basso in alto e quindi da destra a sinistra, l'accurata disposizione delle singole stazioni predispone il credente (e non solo) ad alzare lo sguardo verso l'alto e a riflettere sulla dimensione soprannaturale della vita.