La chiesa parrocchiale di San Maurizio (Santo Patrono) a Maggia, è, secondo l'opinione di molti studiosi, la più antica della Vallemaggia, essendosi separata dalla matrice di Muralto intorno all'anno 1000 per questo motivo oltre a San Maurizio viene citato pure San Vittore. Da alcuni documenti ritrovati nel nostro archivio, sappiamo che nel 1544 le chiese di Maggia, Coglio e Giumaglio furono liberate dall'obbligo di partecipare alla celebrazione delle litanie nella chiesa di San Martino di Prato Sornico. Le tre chiese della bassa valle, che molto probabilmente formavano un'unica viceparrocchia, potevano da quel momento in poi celebrare queste funzioni nell'oratorio di Santa Maria delle Grazie. Nel 1580 la chiesa di Maggia chiese al superiore ecclesiastico di essere separata dalla chiesa sussidiaria di Coglio per non perdere il privilegio della seconda messa festiva. Nel 1802 il vescovo di Como conferì il titolo di priore al viceparroco di Maggia.
La chiesa situata su un promontorio a nord-ovest del villaggio, venne trasformata nel secolo XV, ampliata a partire dal 1626 e consacrata nel 1636. L'architetto Maurizio Pedrazzini nel 1855 provvide al prolungamento e al rialzamento della navata oltre che alla costruzione della facciata principale con protiro e alla sopraelevazione del campanile.
La monumentale scalinata d'accesso è del 1881; la sua sistemazione e quella del sagrato sono del biennio 1885-1886. L'architetto Guido Tallone tra il 1996 e il 1999 si occupò del restauro della chiesa, della ristrutturazione interna e del nuovo arredo liturgico. All'interno l'aula è coperta con volte a botte lunettate e volta a crociera, con decorazione pittorica di Carlo Morgari e F. Martinelli, del 1933. Le cappelle laterali sono delimitate da balaustre marmoree del terzo quarto del secolo XVIII; i ricchi stucchi fra cui grandi figure di Santi sono della metà del secolo XVII circa; i dipinti coevi sono forse ascrivibili ad Isidoro Bianchi e raffigurano, a destra, scene della Vita di Cristo e a sinistra, scene della Vita della Vergine; nel corso dell'ultimo restauro furono scoperti dipinti di Santi del XVII secolo.
Nella cappella di sinistra: tela della Crocifissione con la Vergine, Santa Maria Maddalena e San Giovanni Evangelista, della fine del secolo XVII; il tabernacolo ha una portina di bronzo opera del 1957 dello scultore Remo Rossi. Di fronte sta la pala con la Madonna del Rosario, San Domenico di Guzman e un Santo francescano, opera romana della fine del secolo XVII.
La cappella battesimale è illuminata dalle vetrate di fra' Roberto Pasotti del 1998. Nella nicchia a sinistra dell'ingresso: due statue lignee di San Maurizio e San Vittore Mauro, del secolo XVII, provenienti dall'antica facciata principale.
Il confessionale è coevo. La tribuna ideata da G. Tallone ospita un organo del 1855, fabbricato e restaurato dalla Casa Organaria. Mascioni di Cuvio.
Una Cappella votiva ai piedi della scalinata della parrocchiale è affrescata con l'Immacolata Concezione e Santi, della metà del secolo XVIII circa.
Organo costruito da Giacomo Mascioni nel 1885 e restaurato dalla ditta Mascioni nel 1998. In tale occasione vennero costruiti somiere e meccanica per la seconda ottava del pedale.