Parrocchie
della Vallemaggia

L'oratorio di Riveo

La prima attestazione dell'esistenza di un edificio sacro a Riveo risale al 17 aprile 1645 e si trova in una Notta riguardante l'acquisto da parte del caneparo Tonasia di una campanella per la ciase de S.ta Maria de Grazie de Rive.

Per lungo tempo il nuovo oratorio resta spoglio, tanto è vero che il 19 aprile 1651 li homini di Riveo supplicano il vicario generale di Como di poter cercar elemosina osia questuare nel Dominio de SS.ri Svizzeri perché la capela si trovava ancora imperfetta, senza ornamento, e priva di suppellettili. L'autorità superiore non si lascia sfuggire l'occasione di rimproverare gl'homini che avrebbero dovuto pensare a quel che potevano prima di fabricar la chiesa, per un anno concede però al Curato l'autorizzazione a mandar al sudetto fine quelle persone che giudicherà di fedeltà et integrità per tutta la Valmaggia e Lavizzara.

Grazie alla testimonianza lasciataci dal vescovo Ciceri nel 1683, possiamo comprendere pure quale aspetto avesse l'edificio: vi erano un soffitto ligneo e un pavimento cementizio; l'altare si trovava nell'unica cappella, la quale era coperta da una volta e chiusa da balaustre di legno. Nell'arco della volta, da poco erano stati dipinti i Misteri del Rosario. In una nicchia chiusa da un vetro si trovava una bella statua indorata della B.V. All'esterno vi era una piazza tutta circondata da muro e la facciata era ornata dall'effigie della B. Vergine.

Negli ultimi decenni del XVII secolo la chiesetta riceve una sagrestia e la balaustra in legno è sostituita da cancelli in ferro. Troviamo queste informazioni nei resoconti della visita fatta nel 1703 dal delegato Mario Bellerio, il quale cita pure per la prima volta un vaso di sasso per l'acqua santa, una porta con ante ben lavorate e incise e una piccola campana su campaniletto (a vela).

Il "vaso di sasso e la porta con ante lavorate" sono beni protetti a livello cantonale.

É verosimile, ma non chiaramente documentato che la soffittatura a cantinelle su cui ha poi dipinto il Pedrazzi (nel 1878 risulta una spesa di 200 Fr per il pittore Pedrazzi) sia stata posata nel 1875.

La chiusura del portico, che ha comportato il tamponamento dei vani fra i pilastri angolari e la demolizione della facciata primitiva, sembrerebbe essere avvenuta fra il 1836 e il 1837, parallelamente al rifacimento del muro che costeggia la chiesa verso montagna. Al proposito, in questi due anni, si trovano nei libri dei conti spese per la costruzione del muro dietro la chiesa, per calce, per li sassi del portico, per lavoro nel portico, per li canali e per una misteriosa porta di ferro, di cui non si conosce con precisione l'impiego.

La data di edificazione del campanile rimane per ora sconosciuta. Un campaniletto a vela viene citato per la prima volta nella visita pastorale del 1703 ed esiste sicuramente ancora nel 1761, quando si parla della corda della campana che pende nel portico. D'altronde una risoluzione della Municipalità di Someo del 1840 ordina al caneparo dell'oratorio di Riveo di far alzare il campanile di modo che non si possi più prendere la corda stando sul coperto della chiesa. Tutti gli indizi indurrebbero dunque a collocare la costruzione del campanile nel suo aspetto attuale oltre la metà del XIX secolo.