Parrocchie
della Vallemaggia

Il cimitero

Una prima informazione sul cimitero si trova nei resoconti della visita pastorale di mons. G.F. Bonomi nel 1578: "Il cimitero si chiuda con un muro e nell'entrata si facciano i fossi con sopra la croce". E successivamente nel 1597 mons. F. Archinti osserva: "C'è il cimitero tutt'attorno alla chiesa cinto bene". Il vescovo A. Torriani, nel 1669, riscontra quasi con meraviglia: "Sepolcri: non ce ne sono in chiesa". Egli inoltre ordina di seppellire i cadaveri non sotto il portico ma "allo scoperto" (cimitero) e per i fanciulli "avanti il settennio si facci il sepolcro in chiesa". Nel 1703 l'osservazione di F. Bonesana: "Si ampli il cimitero sotto pena dell'interdetto del medesimo", fa stato della sua insufficienza in rapporto al numero degli abitanti. Egli indica, infatti, la presenza nel paese di ben 860 anime!

La colonna in sasso, dapprima collocata presso l'ossario e che venne trasportata nel 1887 nel nuovo cimitero comunale (secondo la tradizione orale fu Francesco Giumini di Giumaglio ad eseguire il trasporto e la nuova sistemazione a spese di un benefattore), è opera che fu affidata, nel 1730, al mastro scalpellino Guglielmo Tonascia di Someo. La "delibera (avvenne) sulla pubblica piazza di Someo" e Guglielmo Tonascia, analfabeta, appose, di fronte a testimoni, di ''suo proprio pugno" una croce in calce al contratto. Nel contratto era pure stabilito che la nuova croce doveva essere come quella di Aurigeno (che reca la data 1691) "sia di misura sia di disegno". Il cimitero comunale, situato oltre l'abside della chiesa, fu realizzato nel 1887 su progetto di Antonio Franzina. Per coprire le spese si fece capo a diversi fondi: "Cassa dei poveri", "Legato scuola", "Legato sale", "Cassa defunti", "Cassa B.V. deI Rosario".